Cronaca di una morte annunciata - Recensione
- ilgiardinoinglese
- 21 giu 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Una tragedia antica con il ritmo incalzante e ricco di suspence di un poliziesco. Anche se conosciamo fin da subito morto e assassino.
Cronaca di una morte annunciata - G. G. Màrquez
120 pag. - Colombiano - 1° edizione 1981
Oggi è il solstizio d'estate e per dare il benvenuto a questa stagione bruciante apro la settimana dedicata al "Caldo che uccide" iniziando con un romanzo di Màrquez e durante tutta la settimana resterò in Sud America con altri due titoli.
L'atmosfera caldissima di Manaure, villaggio bruciato dal sole e dal sale dei Caraibi, ti rapisce, ti trascina in una corsa a perdifiato nelle sue stradine, in mezzo alla terra e alla sabbia, e ti lascia senza parole.
Una storia che ricorda le atmosfere di Verga o Camilleri, sarà il caldo, sarà l'argomento, lo stile di scrittura, sarà che ogni Sud è simile a sè stesso, con le sue temperature e le sue dinamiche, le sue omertà, tradizioni e contraddizioni.

Ho deciso di far rientrare questo titolo nel tema caldo che uccide perchè non è solo la temperatura atmosferica a essere calda, ma anche i temperamenti dei protagonisti di questa storia; caldo che uccide, come il sangue che ribolle per vendicare l'onore di una ragazza.
L'incipit è già promessa di una lettura vivace, attiva e interessante:
"Il giorno che l'avrebbero ucciso, Santiago Nasar si svegliò alle 5 e 30 del mattino"
E infatti il romanzo non delude quest'aspettativa. Per nulla.
Cronaca di una morte annunciata è una tragedia dove l'assurdità delle azioni e la fatalità di parole e incontri e attimi, si fondono con lo stile del giallo e il ritmo incalzante di un poliziesco. Nonostante l'incipit, mantiene la promessa della suspence, con il pizzico di magia tipico di un autore latino americano e per me rappresenta uno dei migliori "romanzi al contrario" della storia. Nonostante sapessi come sarebbe finita la storia, ho sperato fino all'ultimo che il protagonista si salvasse.

Tutta la trama, complicata dal numero di personaggi che conosceremo e dalle loro relazioni, si basa sul passaparola, sul destino ineluttabile, sulle dicerie, sull'omertà, sullo scandalo, sull'onore e la sua vendetta.
Lo stile non è immediato ma si legge benissimo ed è scritto come fosse un vero resoconto giornalistico di un fatto di cronaca, con ricostruzioni e testimonianze anche postume.
"Pensai che lo avessero già ammazzato"
Caldo che uccide anche perchè Màrquez tocca temi scottanti: la discriminazione razziale, il maschilismo della cultura sudamericana, i controsensi della Chiesa tra perbenismo e ipocrisia. Il protagonista ha origini arabe, e nonostante tutti sapessero che lo avrebbero ucciso, praticamente nessuno del villaggio interverrà.
Una rara perla dei Caraibi da avere assolutamente nella propria libreria.
Veronica
Consigliato per appassionati di:
Narrativa Sud Americana - Suspence
Quarta di copertina:
Santiago Nasar morirà. I gemelli Vicario hanno già affilato i loro coltelli nel negozio di Faustino Santos. A Manaure, "villaggio bruciato dal sale dei Caraibi", lo sanno tutti: presto i fratelli della bella quanto svanita Angela vendicheranno l'onore di quella verginità rubatale in modo misterioso dall'aitante Santiago, ricco rampollo della locale colonia araba. Tutti lo sanno, ma nessuno fa alcunché per impedirlo: non la madre della vittima designata, non il parroco, non l'alcalde, neppure una delle numerose fanciulle che spasimano per il Nasar. E così la morte annunciata lo sorprende nel fulgore di una splendida mattinata tropicale. Ma non per agguato o per trappola: un destino bizzarro e crudele fa sì che la fine di Santiago si compia per un concorso di fatalità ed equivoci, mentre gli stessi assassini fanno di tutto perché qualcuno impedisca loro l'esecuzione. Basato su un fatto reale, Cronaca di una morte annunciata venne pubblicato nel 1981 (un anno prima del Nobel a García Márquez) e, pur nella brevità, rappresenta uno dei vertici della sua narrativa: un romanzo magistrale che sa fondere i toni della tragedia antica con il ritmo di una detective story in una grandiosa allegoria dell'assurdità della vita, l'apoteosi della fatalità.
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