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IL VICARIO DI WAKEFIELD - Recensione

  • ilgiardinoinglese
  • 10 gen 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Ebbe un successo straordinario in Europa e forse lo deve al protagonista che incarna gli aspetti migliori della morale ma anche tutte le insofferenze degli inglesi.


IL VICARIO DI WAKEFIELD - O. Goldsmith

231 pag. - Irlandese - 1° ed. 1766 - Fazi (2018)


Dal 1766 la storia rocambolesca dalle tante peripezie dei Primrose, una normale famiglia di campagna dell'Irlanda.


Il vicario e la sua famiglia hanno tutto e perderanno tutto, in un susseguirsi di accadimenti altalenanti, mille disavventure, che porteranno scompiglio e vergogna alla casa e al loro buon nome.


Inganni, macchinazioni, rapimenti, continue avversità, dispute politiche, religiose e filosofiche: la ricetta perfetta per il libro più letto al mondo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo e che addirittura viene citato in tantissimi altri capolavori come Middlemarch, Villette, David Copperfield, Frankestein e Piccole donne.


Ebbe un successo straordinario in Europa e forse lo deve al protagonista che incarna gli aspetti migliori della morale ma anche tutte le insofferenze degli inglesi.


Una lettura piacevolissima e molto intensa; una penna resa fluida dalla traduzione in chiave, a tratti, troppo moderna ma molto interessante.


L'ingenuità e la purezza vengono contestualmente punite e premiate, in questa storia di anime in disputa con la fortuna che imprecano (o cercano di difendersi) contro la propria sorte e gli affanni della vita.


Bellissimo.


Veronica

 

Consigliato per appassionati di:

Narrativa straniera - Romanzi storici - Classici


Quarta di copertina:

“Il vicario di Wakefield” racconta le peripezie dei Primrose, una normale famiglia irlandese del 1700. Il vicario Primrose, la moglie Deborah e i loro sei figli vivono una vita idilliaca in una parrocchia di campagna, finché, la sera del matrimonio del figlio George, il vicario viene derubato dal suo broker, che fugge con tutti i suoi soldi sconvolgendo per sempre l’esistenza dell’intera famiglia. Fra inganni, sotterfugi, il rapimento della bella eroina e le macchinazioni di un aristocratico malvagio, spicca la figura del vicario, alla quale il romanzo deve il suo successo: uomo mite e generoso, in sé raccoglie e armonizza gli aspetti migliori dei costumi e della morale inglese del tempo; uno dei narratori più semplici e schietti, e al tempo stesso uno dei più complessi di sempre, trionferà su innumerevoli sventure, sempre in bilico tra il dramma e la favola, tra il comico e il sentimentale. Considerato uno dei migliori romanzi del diciottesimo secolo, “Il vicario di Wakefield” fin dalla prima pubblicazione, nel 1766, ebbe uno straordinario successo in tutta Europa. Ne sono state tratte diverse versioni cinematografiche.

 

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