Io Posso - Recensione
- ilgiardinoinglese
- 4 ago 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Due donne sole contro la mafia. Non ho mai capito perchè, ma se c'è un periodo dell'anno in cui penso e ragiono sul fenomeno della mafia, quello è l'estate.
Io Posso - M. Lillo & Pif
151 pag. - Italiano - 1° edizione 2021 - Feltrinelli
Non ho mai capito perchè, ma se c'è un periodo dell'anno in cui penso e ragiono sul fenomeno della mafia, quello è l'estate.
Forse perchè le organizzazioni mafiose più famose del nostro paese si trovano in 4 paesi del Sud, dove l'immaginazione ci fa pensare che faccia sempre caldo, che non piova mai e che sia sempre estate. Forse anche quel titolo bellissimo "La mafia uccide solo d'estate" del regista Pif, co - autore di questo testo.
Se non siete pratici di mafia, le 4 a cui faccio riferimento sono Cosa Nostra in Sicilia, 'Ndrangheta in Calabria, Camorra in Campania e Sacra Corona Unita in Puglia (detta anche "quarta mafia").
Le minori sono Stidda, sempre in Sicilia, Mala del Brenta (l'unica del Nord, inattiva apparentemente o magari inglobata) e la Banda della Magliana di Roma (inattiva).

Questo comunque, non è un libro che parla di mafia. Questo testo racconta la lotta delle sorelle Pilliu contro Cosa Nostra a Palermo, iniziata nel 1988 e non ancora finita, con nuovi risvolti ancora nel 2020 e 2021.
Il libro è un susseguirsi di nomi e intrighi, di omertà e fatti al limite dell'assurdo. Lo Stato quasi completamente assente per tutto il lungo periodo in cui le sorelle Pilliu hanno lottato da sole contro tutti.
Se non avete intenzione di leggerlo, compratelo lo stesso!
Anche in formato digitale, perchè i proventi andranno alle sorelle Pilliu per ripagare e sanare un'ingiustizia enorme che hanno subito. Qualsiasi eccedenza sarà devoluto a progetti Anti Mafia.
"Io Posso" è un titolo molto evocativo, dona il giusto segnale e la forza adeguata alla ribellione necessaria contro la corruzione e tutta la paura che ne deriva.
Si perchè quando penso alla mafia ho paura e se la provo io che sono lontana chilometri da questa realtà, non oso immaginare chi è vicino di casa o di strada di questi "gentiluomini e gentildonne".
Aiutate le sorelle Pilliu.
GRIDIAMO TUTTI INSIEME IO POSSO E TU NO, PERCHE' IO SONO LO STATO E TU NO.
Veronica
Consigliato per appassionati di:
Saggio - Denuncia sociale - Mafie - Biografia
Quarta di copertina:
«Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent'anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l'Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo 'più o meno', perché in trent'anni, in realtà, è successo questo e molto altro. Intorno al palazzo abusivo si aggireranno vari personaggi: mafiosi eccellenti, assessori corrotti, killer latitanti, avvocati illustri, istituzioni pavide, vittime di lupare bianche, anonimi intimidatori e banchieri generosi. E poi ci mettiamo anche noi due che, venuti a conoscenza della vicenda, abbiamo deciso di scrivere questo libro. La nostra intenzione è cambiare il finale di questa storia, con l'aiuto di tutti. Raggiungendo tre obiettivi. Il primo: attraverso la vendita di questo libro raccogliere la cifra necessaria per pagare quel famoso 3 per cento dell'Agenzia delle entrate. Il secondo: far avere lo status di 'vittime di mafia' alle sorelle Pilliu. Il terzo: ristrutturare le palazzine semidistrutte e concederne l'uso a un'associazione antimafia. 'Io posso' è una sorta di mantra a Palermo. Non importa cosa dice la regola, perché tanto 'Io posso'. Le regole valgono solo per gli stupidi. 'Io posso' sottintende sempre: 'E tu no'. Ecco, a noi piace molto questa frase. La gridiamo a gran voce ma con un senso opposto. "Io posso e tu no perché io sono lo Stato e tu no"»
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