La Trasfigurazione di Raffaello - Recensione
- ilgiardinoinglese
- 21 apr 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Gli ultimi giorni della vita di un grande Maestro dell'arte, in chiave mistery.
La Trasfigurazione di Raffaello - G.P. Rossi
164 pag. - Italiano- 1° edizione 2021
Era tanto tempo che non leggevo un romanzo storico e ho sempre adorato il romanzo storico con un pizzico di mistery o di giallo. Se anche a voi piace il genere consiglio questo romanzo di G.P. Rossi, dove incontriamo la figura di Raffaello, divino maestro e artista, nei meandri della Roma del '500.
Inizio subito con le note dolenti così da poter parlare poi tranquillamente di quelle positive, ricordando sempre che sono opinioni strettamente personali, che non detengo la Verità assoluta e che i gusti sono gusti.

Ci sono state delle cose che mi hanno infastidita durante la lettura, (non considerando alcuni refusi che purtroppo molti correttori di bozze si lasciano sfuggire) come ad esempio l'uso eccessivo di "all'epoca"; all'epoca cosa? noi stiamo già "vivendo", cioè leggendo, in quella determinata epoca di cui si racconta, quindi perchè usarlo?
Un'altra cosa fastidiosa per me è stata la continua lezione sulla toponomastica di Roma. Io sono romana de Roma, come l'autore, e so benissimo quanto un romano possa amare la propria città e so quanto studio bisogna fare per scrivere un romanzo storico con accuratezza, ma leggere frasi come "si incamminò nella via X che poi diventerà via Y", mi ha lasciata infastidita. Direte "e perchè mai"? Perchè, ripeto, io in quel momento sto leggendo appunto quel momento e in quel momento, ripeto, io non potrei sapere un domani (dopo magari 2 secoli) quella strada o zona o porta come si chiamerà.
Infine, per l'appunto, il finale l'ho odiato, e va bene così. Per me il testo poteva e doveva finire prima dell'epilogo, era a effetto wow, ma... capisco il perchè dell'epilogo. Quando studi un argomento ti addentri nelle più piccole informazioni e non vedi l'ora di dirle, usarle, comprenderle.
Detto questo, il romanzo mi è piaciuto tantissimo.
Direte che non si direbbe e invece no! Perchè quelle tre cose che mi hanno infastidita sono in realtà dettagli che solo a una pignola e rompiscatole come me potevano dar fastidio.

L'idea alla base, come è stata raccontata, le ambientazioni, i personaggi, il ritmo. Mi è piaciuto molto. La lettura è piacevole e molto scorrevole, l'ho finito in circa tre ore. Lo stile è diretto e asciutto ma non manca di termini "anitchi" che consentono di immedesimarsi perfettamente nell'atmosfera della dialettica del '500. I personaggi sono ben delineati, il ritmo è incalzante e ti tiene incollato alle pagine.
Quando si scrivono i complimenti purtroppo si è sempre più sintetici, ma la storia è ben raccontata e interessantissima, vi farà venir voglia di approfondire il tema e la quarta di copertina stuzzicherebbe chiunque dai su, diciamolo.
Grazie G.P. Rossi per questa collaborazione!
Veronica
Consigliato per appassionati di:
Romanzo storico - Mistery - Biografie
Quarta di copertina:
La storia inizia con l’apertura da parte della Pontificia accademia romana di archeologia della tomba di Raffaello nel 1833, momento in cui la sua autenticità verrà messa in discussione. Si prosegue, poi, tornando indietro fino al 1520, pochi giorni prima della morte di Raffaello, artista ricco e circondato da amici, come il banchiere Agostino Chigi o il suo discepolo preferito, Giulio Romano, ma soprattutto da nemici, come il rivale alla Fabbrica di San Pietro, l’artista Antonio da Sangallo, o il cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena che, saputo del matrimonio segreto dell'artista con la Fornarina, vuole attentare alla vita della sua amata.
Tra particolari storici, incastrati in maniera certosina, e personaggi realmente esistiti, come l’alchimista Zoroastro da Peretola (discepolo di Leonardo da Vinci) e la strea Bellezza Orsini, che intrecceranno le loro vite con il divino Raffaello, sarà proprio in una Roma del 1520, con i suoi Rioni e in mezzo al suo magnifico Tevere e ai suoi porti, che, prima di morire, l'artista troverà gli spunti per finire il suo più grande e ultimo capolavoro, la Trasfigurazione, in cui inserirà un rivoluzionario messaggio che gli costerà la vita.
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