Review: Bruges la morta
- ilgiardinoinglese
- 18 gen 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Un lento fiume di simboli, morte e ossessione. "Bruges la morta" è un gioiello della letteratura simbolista fiamminga.
Bruges la morta - Georges Rodenbach
_ pag. 105 _Belga_ 1° ediz. 1892
"Bruges la morta" è il romanzo definito gioiello dell'autore, poeta del silenzio e pittore dei sentimenti ottocenteschi, Georges Rodenbach.
Non credo ci siano parole moderne in grado di riportare la bellezza di questo romanzo (quasi una poesia di 100 pagine), così intenso e malinconico, dove la Morte culla gentile ed è protagonista delicata ma sempre presente.
Il pensiero grigio, fluente e inevitabile della Morte si fonde però in profondo legame con la città di Bruges che rispecchia le caratteristiche di quiete e il lento trascorrere di fiume che dona al lettore una calma dal gusto decadente.
Sono molte le frasi sublime dal simbolismo profondo intrecciate normalmente alla storia raccontata, che ti lasciano un nostalgico sapore "fin de siècle" (fine secolo).
"Jane si sentiva indesiderata, anomala, intrusa; in polemica con gli specchi e ostile ai vecchi mobili."
La sua poesia evoca la provincia fiamminga, languida e sonnolenta, con il suono delle campane onnipresenti nella nebbia dei canali che scorrono come cigni lenti increspando la loro superficie. Il misticismo che trapela, ora lieve ora incalzante, lascia intravedere il culto religioso molto sentito della città.
"Come se le nebbie frequenti, la luce velata dei cieli del Nord, il granito dei quais, le piogge incessanti e la voce delle campane influissero, nel loro fondersi, sul colore dell'aria di questa vecchia città, dove pure si accumula la cenere morta del tempo, la polvere della clessidra degli Anni che ricopre tutto della sua opera silenziosa."

Un'ottima ricerca delle parole, uno stile classico, ricco e impeccabile.
Un testo quasi meditativo e che richiede una calma dedizione, una lettura senza fretta, anche se si fa leggere velocemente per la brevità delle pagine.
L'autore voleva raccontare una storia per immagini, erano i primi esperimenti di questo tipo di scrittura, usando parole evocative da poeta qual'era, unendo il poema in prosa al tema del doppio.
"Nemmeno quel piccolo brivido che coglie la vedova, la prima volta in cui, tra i suoi veli di crespo e il cachemire, appunta una rosa rossa."
L'ho amato.
Uno di quei libri da sottolineare e riprendere nella vita, trovando nelle stesse frasi nuovi e continui significati.
Infine, per me è doveroso dire che la Fazi Editore fa delle edizioni belle graficamente ma soprattutto comode e pratiche da leggere, ha ottima carta, buona rilegatura. Non avevo ancora letto nulla di loro, e già ho in carrello nuovi titoli!
Veronica
Consigliato per appassionati di:
Romanzi - 1800 - Testi ricchi e meditativi
Quarta di copertina:
Incapace di superare il lutto per la morte della giovane e bellissima moglie, Hugues Viane si trasferisce, insieme ai cimeli della defunta, a Bruges, dove vive nel ricordo e nella nostalgia della donna perduta. Esce di casa soltanto quando si fa buio e passeggia tra le stradine malinconiche della città, che alimentano ulteriormente la sua tenace, invincibile tristezza. Una sera, per caso, incontra una donna, Jane Scott, che sembra la copia esatta della moglie. Con il passare del tempo, però, si rivela molto diversa: capricciosa, irrequieta, futile, amante del lusso e della ricchezza, Jane ha assai poco da spartire con l'anima, la grazia, la dolcezza della defunta moglie. E l'insana relazione fra i due, nutrita soltanto di false illusioni, prenderà presto una piega del tutto inaspettata. Bestseller internazionale nell'Europa simbolista e decadente, "Bruges la morta" fu pubblicato per la prima volta nel 1892. A oltre un secolo di distanza, questa storia tragica mantiene intatta la sua capacità di suggestione. Un libro che sembra sostare a un crocevia, condensando l'immaginazione di un'intera epoca e nello stesso tempo lanciando verso il futuro la sua provocazione fantastica. Il lettore di oggi, nutrito di cinema, potrà riconoscere in "Bruges la morta", come sulla lastra di un vecchio dagherrotipo, la stessa atmosfera allucinata di un grande capolavoro di Hitchcock, "La donna che visse due volte", che fu ispirato proprio da questo romanzo.
LINK DI ACQUISTO
Tutti i diritti riservati ai proprietari delle immagini
コメント