Review: Il grande sonno
- ilgiardinoinglese
- 20 nov 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Crudo, amaro, iconico e cinico come il protagonista Marlowe. Un'atmosfera in bianco e nero come l'immagine in copertina.
Il grande sonno - Raymond Chandler - Adelphi edizioni
_ pag. 261 _ Autore Americano _ 1° ediz. 1939
Sarà che essendo stato scritto nel 1939 ho immaginato la storia senza colori, sarà che nella cupa Los Angeles piove molto spesso, è davvero un romanzo che sembra un film, ha una scrittura cinematografica e si capisce benissimo perchè hanno voluto trasporlo su pellicola.
All'inizio è tutto un pò fumoso, colpa forse delle sigarette di Marlowe, sembra che a tutti importi di una cosa sulla quale nessuno sta lavorando; poi, come in un numero di magia dove il mago fa vedere la mano destra e con la sinistra compie il trucco, l'intreccio, seppur intricato, si mostra magnificamente e culmina in un finale inaspettato e perfetto.

Troviamo riflessioni interiori che bruciano (sempre quella sigaretta!), dialoghi incalzanti, femme fatale e delinquenti. Un classico senza tempo che ho trovato perfetto per il mese di Novembre!
"Il grande sonno" è il romanzo 'hard boiled' per eccellenza. Un poliziesco dal vivido realismo dove è assente il genio deduttivo di turno e troviamo al suo posto un detective che vive sulla propria pelle l'azione, un personaggio diretto, freddo (ma non troppo) e dalla battuta sottile.
SEMI SPOILER:
Il Grande Sonno in questo libro, è la morte, ma prima di leggerlo -e confesso che
non ho ancora visto il film con i mitici Bogart e Bacall- ho sempre pensato che fosse l'omertà, l'omertà di chi dorme, o fa finta di dormire. Il sonno per me era quel velo che ricopre la delinquenza in una città o in un'intera nazione, insomma quell'elemento che olia bene gli ingranaggi della delinquenza e che corrompe, o meglio corrode, il sistema.
Non ho pensato potesse essere letterale il suo significato, e un pò mi ha lasciato perplessa, ma insomma, chi sono io per dirlo?!
L'opera prima di Chandler risulta essere al 2° posto come miglior giallo di tutti i tempi secondo la Crime Writers Association (Inglese) e all'8° posto per la Mystery Writers Of America.
Consigliato per appassionati di:
Polizieschi - Gialli - Hard Boiled
Quarta di copertina
È sempre l’ultimo incarico, per Philip Marlowe. Ma quello che gli abbiamo affidato stavolta, forse, è il più delicato. Sì, perché deve prendere tutto il décor e tutti i ferri del suo mestiere – le palme e il vento caldo di Los Angeles, la penombra minacciosa di interni sfarzosi e lo sfarfallio dell’acqua nelle piscine, il crepitio delle pistole e quello ancora più letale dei lamé –, aggiungerci il suo fuori campo inconfondibile, e rimetterli al posto delle storie spesso ovvie raccontate da migliaia di suoi epigoni, in quell’universo narrativo opaco cui è stato attribuito d’ufficio un nome che non gli apparteneva: il noir. Sì, stavolta Marlowe deve riportare le lancette all’anno in cui tutto è cominciato, il 1939, e al luogo da cui tutto il resto ha tratto origine: questo romanzo. E per fortuna tutto fa pensare che ci riuscirà – o che fallirà magnificamente, come solo lui avrebbe potuto.
Nonostante me ne stessi innamorando, all’inizio mi sono persa un pò nel leggerlo, anche a voi è successo? Per chi non lo avesse ancora, il primo capolavoro del genere Hard Boiled non può mancare, quindi vi lascio il link per l'acquisto qui sotto.
Veronica
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Dipinti in questo post:
Fabian Perez e Arthur Sarnoff.
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