Review: L'importanza di chiamarsi Ernesto o essere Franco
- ilgiardinoinglese
- 24 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Quale potrà mai essere l'importanza di un traduttore con uno dei titoli più famosi al mondo?
L'importanza di chiamarsi Ernesto - Oscar Wilde
_ pag. 191 _BUR_ 1° ediz. 1895
Secondo appuntamento della settimana che dedico al teatro in vista della Giornata Mondiale del Teatro di sabato 27 Marzo 2021.
L'importanza di chiamarsi Ernesto, l'importanza di chiamarsi Onesto, l'importanza di far l'onestol'importanza di essere onesto, l'importanza di essere Franco.
Nel titolo è contenuto un intraducibile "scherzo", dovuto all'analogia della pronuncia inglese dei termini "Ernesto" e "serio" inteso come franco/sincero. Per questo motivo, alcuni hanno tradotto il titolo in "L'importanza di cchiamarsi Franco" usando l'ambigua tra il nome proprio e l'aggettivo.

Commedia in tre atti, rappresentata a Londra nel 1895, grazie alla quale Oscar Wilde acquisì fama di autore umoristico del teatro comico Inglese. La commedia fu accolta con grandissimo successo sia dal pubblico che dalla critica.
E' una commedia dell'assurdo, paradossale, ironica con un divertente quanto leggero gioco degli scambi e degli equivoci.
La trama è esile e molto lineare, infatti non si evidenzia un intreccio particolarmente complesso, ma non ha importanza perchè la commedia si basa sulla vivacità e frizzantezza dei dialoghi brillanti.
Una storia che mette in luce ovviamente vari temi cari al perbenismo vittoriano di cui lo stesso Wilde era preda nascosta e all'inizio silenziosa. Quello che spicca maggiormente agli occhi delle donne emancipate di oggi è senz'altro le due visioni della donna presenti all'epoca dei fatti: la prima donna, quell brutta e matura, è seria, giudiziosa, tradizionalista quanto pratica e attenta all'educazione e ai beni materiali. La seconda, quella giovane e bella, vive l'immediatezza dell'amore, senza una vera volontà propria, è suscettibile a idee irrazionali, ingenue e un pò ridicole.
Una lettura che non bisogna aspettare di fare, un classico necessario in libreria per addentrarsi nell'umorismo inglese e nella letteratura di Wilde.
Veronica
Consigliato per appassionati di:
Teatro - Commedia - Classici
Quarta di copertina:
Nel mondo dell’upper class britannica, l’aristocratica Guendalina manifesta la sua predilezione per il nome Ernesto (Earnest, nella lingua inglese, è anche un aggettivo utilizzato per indicare colui che è serio, coscienzioso, franco) e il giovane Giovanni Worthing (Nino) ha assunto tale nome allo scopo di farle la corte, inventandosi pure un fratello scapestrato, impersonato dall’amico Algernon, che ama a sua volta la piccola Cecilia e che approfitta dall’inganno escogitato dal primo per starle accanto. La vicenda, da sempre rappresentata sui palcoscenici di tutto il mondo, si snoda in maniera quanto mai brillante, sospesa com’è fra equivoci geniali e dialoghi superbi che Wilde sa abilmente condurre sino a un lieto fine che, ancora una volta, conferma il paradosso della superiorità delle parole sui fatti anticipando tutte le risultanze del teatro dell’assurdo.
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