Roverandom - Recensione
- ilgiardinoinglese
- 23 lug 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Una favola della buonanotte estiva dello scrittore e linguista inglese del secolo: Tolkien.
Roverandom - J.R.R. Tolkien
184 pag. - Inglese - 1° edizione 1925 - BOMPIANI
Tolkien scrive divinamente.
Può piacere poco o addirittura per nulla ciò che scrive, ma come lo scrive è impossibile. Qui si conferma un autore per tutti, sia adulti che ragazzi troveranno in "Roverandom" un'avventura spaziale.
Una favola raccontata da un padre a un figlio per spiegare e romanzare la perdita del giocattolo preferito e cercare di superare il trauma. Un fantasy con un pizzico di fantascienza dallo stile inconfondibile, frizzante e piuttosto semplice.
L'incipit mi piace tanto:
"C'era una volta un cagnolino che aveva nome Rover. Era molto piccolo e molto giovane, altrimenti sarebbe stato più attento; ed era molto felice di star lì a giocare in giardino al sole con una palla gialla, o non avrebbe fatto mai ciò che fece."
Ispirato dalla perdita in spiaggia del cane di latta del figlio di Tolkien è la storia di un cane un pò maleducato che morde un potente mago che per punizione lo trasforma in un giocattolo inanimato di giorno. Il cane Rover viene poi comprato, poi perso, poi immerso in una serie di avventure fantastiche per tornare un cane vero (un Pinocchio cane diciamo).

I ragazzi lo ameranno, gli adulti troveranno tantissimi riferimenti ad altre produzioni più famose dell'autore, al paese dei balocchi, rimandi a filastrocche e legende, richiami alle fiabe di Carroll e a personaggi mistici cari a Tolkien come Gandalf (il mago di cui parlavo prima) e la ricerca costante della "propria strada" e della personale redenzione, mi ha ricordato ovviamente Lo Hobbit.
Una lettura da avere per gli amanti dell'universo Tolkeniano ma senza grandi aspettative di "epicità" a cui ci ha abituato la sua produzione.
Perfetto da leggere in spiaggia in cerca di momenti di relax e di una lettura leggera, per ritrovare il fascino della scrittura di uno degli autori e linguisti più prolifici, capaci e fantasy del '900 e per sognare di trovare tra la sabbia sotto i piedi un piccolo cagnolino di latta e chiamarlo Rover.
Veronica
Consigliato per appassionati di:
Fantasy - Per ragazzi
Quarta di copertina:
Mentre è in vacanza nel 1925 il piccolo Michael, cinque anni, perde l'amatissimo cane sulla spiaggia. Suo padre, J.R.R. Tolkien, per consolarlo gli racconta la storia di un cane di nome Rover che, trasformato in un minuscolo giocattolo da un mago, affronta una tumultuosa girandola di avventure. Rover finisce nella vetrina di un negozio di giocattoli, poi tra le mani di un bambino che lo smarrisce. Cominciano così le mirabolanti peripezie di Roverandom, come viene ribattezzato, che lo portano a viaggiare a dorso di gabbiano fino alla luna, dove impara a volare, e poi in un palazzo sottomarino abitato da fate, gnomi e sirene. Solo allora l'incantesimo potrà essere rotto, solo allora Roverandom potrà realizzare il suo desiderio più grande: tornare a casa come un cane normale.
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