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Short Review: Il crocevia delle Tre Vedove

  • ilgiardinoinglese
  • 3 mar 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Un poliziesco dall'intreccio magistrale per il Commisario Maigret, una storia ricca di colpi di scena e di fucile.



Il crocevia delle tre Vedove - George Simenon

_ pag. 141 _Belga_ 1° ediz. 1931

Un poliziesco dall'intreccio magistrale per il Commisario Maigret, una storia ricca di colpi di scena e di fucile.


Nella Francia degli anni 30 Maigret si ritrova un caso di omicidio che presto si tramuterà in un affare losco e complicato.

Tra un profumo dolciastro, una vestaglia leggera e il fumo di sigaretta si delinea una donna intrigante che cerca di attirare il Commissario dalla pipa sempre accesa e incline a farsi sedurre. Praticamente è uguale allo stesso Simenon, che fumava la pipa e vantava molte, moltissime, relazioni.

"Perchè una donna può essere bella ma non seducente, mentre altre dalle sembianze meno perfette risvegliano immancabilmente il desiderio o un senso di romantica nostalgia."

E' il primo Maigret che leggo e ho scoperto un detective molto attivo, pratico e impulsivo, che non coincide minimamente con la pacatezza di Poirot o con l'estro mirabolante di Sherlock.


Il ritmo è MOLTO incalzante nonostante le descrizioni minuziose e la pienezza di dettagli dell'ambiente e dei personaggi. Consigliatissimo a chi desidera un poliziesco audace, dinamico e dall'atmosfera densa.


(Mi ha ricordato molto i giochi punta e clicca dove si deve andare avanti e indietro negli scenari per trovare oggetti e usarli altrove).


Il finale è sorprendente e il dubbio resta vivo per tutta la lettura.... perchè ho aspettato anni a leggere un Simenon?!


Veronica



Consigliato per appassionati di:

Gialli - Polizieschi


Quarta di copertina:

Lei veniva avanti, la figura ancora indistinta nella semioscurità. Veniva avanti come la protagonista di un film, o meglio come la donna dei sogni di un adolescente.

Era vestita di velluto nero? Fatto sta che era più scura di tutto il resto, che spiccava come un’ombra intensa, sontuosa. E la poca luce ancora sospesa nell’aria si concentrava sui suoi capelli biondi e leggeri, sul viso opaco.

«Ho saputo che desidera parlarmi, commissario... Ma la prego, si accomodi...».

Il suo accento era più marcato di quello di Carl. La voce cantava, abbassandosi sull’ultima sillaba delle parole.

E il fratello le stava accanto come uno schiavo al fianco della regina affidata alla sua protezione.

 

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