Short Review: La Congiura dei Loquaci
- ilgiardinoinglese
- 9 nov 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 20 nov 2020
Un romanzo a più voci, così assordanti e così spaventosamente silenziose... Tutti parlano, tutti non dicono.
La congiura dei loquaci - Gaetano Savatteri - Sellerio editore
_ pag. 200 _ Autore Italiano _ 1° ediz. 2000
Una narrativa davvero scorrevole quella di Savatteri per questo romanzo corale che ricorda il suo conterraneo Sciascia.
Ambientato nel 1944 subito dopo la guerra, tutto è iperealistico e sembra quasi uno sceneggiato; è un giallo ma non lo è... è verismo e in fin dei conti non importa a che genere appartenga.

In questo romanzo, che è la prima opera di questo autore, troviamo rassegnazione, miseria,
furbizia e la mancanza di quel sole torrido che contraddistingue la Sicilia e a cui tutti siamo abituati, perchè qui tutto è al contrario di quello che ci si aspetta, qui addirittura si parla, o quasi.
Questa è una Sicilia battuta dalla fredda pioggia dell'omertà e da quella del cielo che lava e porta via con sè la giustizia.
Un romanzo a più voci, così assordanti e così spaventosamente silenziose... Tutti parlano, tutti non dicono in una vera e propria congiura dei loquaci.
Consigliato per appassionati di:
Narrativa Siciliana, pseudo Gialli, romanzi corali
Quarta di copertina:
Una comunità in cui l’omertà è regola aurea improvvisamente comincia a parlare, ad accusare. Che gioco sociale c’è dietro, che concetto di giustizia?
Nel novembre del 1944 a Racalmuto, il paese di Sciascia e di Gaetano Savatteri, viene ucciso il sindaco durante la passeggiata serale, di fronte a molti testimoni. Invece di tacere come norma e obbligo in tali circostanze, costoro diventano loquaci e tutti accusano uno zolfataro, un personaggio odioso soprannominato Centoedieci, che presto viene giudicato e condannato. Eppure è tanto evidente a tutti la sua innocenza che ne nasce un detto nel paese: Tantu paga Centoedieci.
Sul fatto vero accaduto nel periodo torbido e confuso seguito allo sbarco angloamericano in Sicilia è costruito questo «romanzo senza passione» che vuole riflettere e scoprire.
«Ci sono pagine, in questo libretto, narrativamente di alto livello» ha scritto Andrea Camilleri. «Desidero segnalare almeno due momenti di forte intensità narrativa che rivelano in Savatteri un “raccontatore” di razza. Le pagine dedicate all’affannosa corsa dell’obeso Papandrè verso il Circolo di Mutuo Soccorso sfiorano quasi il pezzo di bravura. Altro discorso per il capitolo dedicato all’incontro casuale al circolo tra il tenente Adano e un giovane impiegato al Consorzio agrario che si chiama Nanà, che legge Shakespeare ed è facilissimamente identificabile in Leonardo Sciascia. L’incontro tra il tenente Adano (portavoce in un certo senso di Savatteri) e il giovane Sciascia è un momento alto del romanzo, è una sorta di confronto a distanza nel tempo tra due generazioni diverse. [...] E quindi questo romanzo finisce coll’affrontare un tema che è stato il rovello di Sciascia». La giustizia.
Avete letto questo titolo, cosa ne pensate? Fatemi sapere.
Veronica
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Dipinti da fonte ignota - Fotografia "The Falling Soldier" di Robert Capa (1913-1954).
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