Short Review: Mastro-don Gesualdo
- ilgiardinoinglese
- 1 feb 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Il ritratto del verismo italiano porta il volto di Gesualdo.
Mastro-don Gesualdo - Giovanni Verga
_ pag. in base all'edizione _Italiano_ 1° ediz. 1889
Quello che oggi potremmo definire un accumulatore compulsivo, è qui invece un accumulatore, sì di beni materiali (la famosa “Robba”), ma soprattutto di potere e prestigio.
Nella storia troveremo: i ricchi nobili ereditieri in decadimento, i lavoratori che hanno accumulato ricchezze e infine i poveri anche se ai margini delle pagine. Il nostro protagonista si trova per l’appunto nel mezzo: è un “Mastro”, titolo dovuto al lavoro ma anche un “Don”, titolo prestigioso che pensa di aver raggiunto ma che non gli porterà mai la realizzazione del suo vero e unico sogno: l’accettazione da parte dei nobili.
La vicenda, appartenente al “Ciclo dei vinti” di Verga, si articola in quattro quadri tematici che illustrano la parabola biografica del protagonista, scandendone il tempo trascorso.
Un’umanità sconfitta, vinta e accecata dal miraggio del raggiungimento del ceto sociale superiore a cui tendere e dedicare tristemente un’intera vita. Una storia che sulle dita lascia la cenere di sogni andati in fumo.
Veronica
Consigliato per appassionati di:
Verismo - Sicilia - Morale
Quarta di copertina:
Mastro-don Gesualdo, attraverso le vicende di un muratore arricchito, narra la storia del rivolgimento sociale di una classe che decade e di una classe emergente, del travaglio e della rincorsa affannosa tra patrimonio e matrimonio. L’amore supremo per la roba, il sospetto e la difesa contro il prossimo sono le leggi inviolabili che guidano il comportamento di Gesualdo nel suo sforzo di conquistare una più degna posizione sociale. Ma quando si accorge che dovrà inesorabilmente lasciare tutto ciò che ha ammassato per una vita, Gesualdo si ammala senza rimedio. L’abbandono della vita equivale all’abbandono della roba e viceversa. Mentre si avvicina alla fine, il protagonista, sempre più solo, sempre più alienato, assume un’aura eroica e tragica.
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