L'INTERMITTENZA - Recensione
- ilgiardinoinglese
- 14 gen 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Crimini industriali, corruzione politica, alleanze strategiche, malaffare...

L'INTERMITTENZA - A. Camilleri
171 pag. - Italiano - Mondadori
Crimini industriali, corruzione politica, alleanze strategiche, malaffare.
Intrighi e trame oscure in questo thriller di Camilleri che non ho apprezzato particolarmente.
Relativamente noioso (anche se vi ricordo che non amo i thriller perchè appunto la maggior parte... mi annoia!)
L'ho letto per la penna dell'autore che ho avuto il piacere di apprezzare in praticamente tutti gli altri suoi lavori, al di là di Montalbano, anche in Il tailleur grigio oppure La mossa del cavallo o ancora La concessione del telefono.
E' abbastanza crudo ed essenziale, ma non ho ritrovato la sua verve.
Inoltre questa visione della "femmina" sempre e costantemente "infoiata" che compie scelte finalizzate al soddisfacimento dei bisogni immediati, mi deprime, mi infastidisce, mi innervosisce.
In aggiunta ci ha inserito anche delle scene di se*so per i miei gusti troppo dettagliate e specifiche.
Anche meno grazie.
Per me un grande NO.
Veronica
Consigliato per appassionati di:
Thriller
Quarta di copertina:
Una grande azienda, la Manuelli, che sostiene l'economia del Paese e dà lavoro a migliaia di operai. Il suo presidente, vecchio padre della rinascita industriale italiana. Il figlio di lui, inetto e velleitario. Il direttore del personale, abile e cinico. E il direttore generale, il solo a non mostrare cedimenti: Mauro De Blasi. Su questa realtà si allunga l'ombra della crisi: e allora bisogna tagliare e cassintegrare, trattare con ministri e sottosegretari, fronteggiare sindacalisti e occupazioni. Ma la Manuelli tiene botta, anzi, fiuta l'affare: si tratta dell'azienda Birolli, il cui proprietario è assillato dai creditori e pronto a svendere tutto pur di salvarsi. Un solo bene nemmeno il curatore fallimentare potrebbe togliergli: la nipote Licia, superbo esemplare di femmina determinata, intelligente e sensuale. Ancora una volta Mauro De Blasi si dimostra più furbo di tutti anche se c'è qualcosa, uno strano fenomeno, che inizia a manifestarsi con inquietante frequenza nelle sue giornate: l'intermittenza. Un thriller finanziario spietato, un dramma che ha il passo implacabile che Camilleri ci ha già mostrato in "Un sabato, con gli amici", quando i suoi personaggi appaiono scolpiti con scabra efficacia, quasi con crudeltà, rastremati attorno alle pure motivazioni del loro agire: l'odio, il desiderio, la vendetta, il potere.
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