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TOP 7+1: Libri per un Natale Vittoriano!

  • ilgiardinoinglese
  • 7 dic 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Come vivevano nel XIX secolo il Natale? Ci sono dinamiche e tradizioni che perdurano ancora oggi? In questi romanzi, e nell’articolo, troveremo risposte a queste domande.



Diciamo subito che il Natale vittoriano era una festa per ricchi, in quanto i poveri lavoravano tutti i giorni e di certo avevano ben altri pensieri che rispettare tutte queste nuove tradizioni. Anche i lavoratori attorno a questa festa, come i fornai, non riposavano ma almeno i guadagni erano assicurati. Noi parleremo del Natale dei ricchi.

In epoca Vittoriana troviamo festeggiamenti, giochi di società, l’invio di cartoline di buon augurio, l’albero di Natale ricco di decorazioni e il Babbo Natale che conosciamo oggi (San Nicola/Santa Claus/Saint Nicolas).

A onor del vero però, questo tipo di Natale non nasce in Inghilterra bensì in Germania! Eh si, perché la regina Vittoria ha sposato il tedesco Alberto di Sassonia Coburgo-Gotha.


La regina Vittoria e il consorte Alberto ebbero 9 figli e si presume sia per questo motivo, e per il rinomato amore che intercorreva tra i due, che vollero incentrare queste festività sulla famiglia. Nasce più o meno qui la tradizione di riunire la famiglia al completo (ebbero più di 20 nipoti!) per il Natale e banchettare tutti insieme.


Il giorno della Vigilia le classi sociali più agiate ricevevano tutti gli ospiti che arrivavano in treni e diligenze. Ancora oggi il giorno della Vigilia è il giorno degli arrivi nella casa del parente designato ad accogliere le feste, soprattutto se in altre città dalle proprie residenze.

Alcuni giorni prima, gli uomini di casa o la servitù provvedevano ad andare nei boschi a tagliare l’albero che poi sarebbe stato sistemato nel salone e decorato.

Il giorno della Vigilia si accendeva il Ceppo di Natale, tradizione ancora oggi molto usata in quasi tutta Europa, compreso nel nostro Nord e nella mia famiglia.


Ai bambini non era permesso entrare nel salone dove era sistemato l’albero perché, secondo i loro usi, Santa Claus passava e portava non solo i doni ma anche l’albero di Natale già decorato a festa. Inoltre non vi era una notte prestabilita uguale per tutti, ogni famiglia apriva i doni in orari e giorni diversi.

Anche la servitù riceveva regali… e menomale.


Dopo l’apertura dei regali si impiegava il tempo tra un pasto e un altro, tutti abbondantissimi e che duravano ore (tranne la cena), con giochi di società, rappresentazioni teatrali, musica e lettura di poesie.



Il giorno di Natale, la mattina molto presto, si andava a messa. Per questo la cena della Vigilia non durava fino a oltre la mezzanotte come per noi.

Dopo il pranzo si usciva per le strade per ascoltare i cantori di Natale e guardare le vetrine dei negozi aperti (classe media) o si faceva riposini, passeggiate, cene sontuose, balli, visite a teatro o ad amici (aristocratici e affini).


Per la cena, i ricchi avevano un pasto abbondantissimo come la sera della Vigilia, i poveri mangiavano gli avanzi.

Nella mia famiglia invece, nonostante abbiamo un passato aristocratico, per noi è tradizione mangiare comunque gli avanzi di ogni pasto precedente.


Il giorno di Santo Stefano era dedicato alla “beneficenza”: i ricchi inscatolavano gli avanzi di cibo per donarlo ai meno fortunati, ma donavano anche denaro e decorazioni fatte col cibo. Una tradizione per le donne agiate era di produrre moltissime decorazioni natalizie fatte anche con dolci, datteri, sete, merletti, frutta secca e candita. Prodotti che di certo i poveri non potevano permettersi.


E ora…. Dopo questa storia infinita, finalmente i libri che consiglio per un Natale Vittoriano, dove potete trovare atmosfere tipiche del 1800.


1. L’ALBERO DI NATALE E ALTRI RACCONTI

AA.VV. vari 1800/1900

Ve ne ho già parlato nella mie recensione precedente che potete trovare qui: Short Review L'Albero di Natale


2. NEVE, STRENNE E STORIE DI NATALE _ 1° ed. raccolta 2017

AA.VV. _vari_ 1800/1900

Grandissimi nomi per una gran bella raccolta di storie di Natale! Troviamo tradizione, neve e anche solitudine, come sempre ci si aspetta da questi grandi scrittori. Tanta commozione e sentimenti.


3. LO SCRIGNO DI MR WRAY, ovvero la maschera e il mistero_ 1°ed. 1851

Wilkie Collins _Inglese_ 1824/1889

Unica storia di Natale di questo autore, che non si può definire proprio natalizia. Troviamo miseria e il Natale si, ma sono assenti le classiche componenti e quindi assume caratteristiche particolari. Lo lessi tanti anni fa, non mi sento di fare una recensione più dettagliata.

4. VITA E AVVENTURE DI BABBO NATALE _ 1°ed. 1902

L.F. Baum _Inglese_ 1856/1919

In pratica una biografia di Babbo Natale dall’infanzia fino all’attuale occupazione! Un libro magico che svela i segreti dietro alle tradizioni classiche. Dal padre de “Il mago di Oz” del resto non ci potevamo aspettare che magia!


5. CANTO DI NATALE _ 1°ed. 1843

Charles Dickens _Inglese_ 1812/1870

L’ho messo per principio perché lo reputo un capolavoro ma non voglio neanche recensirlo, non manca Natale in cui non ci sia un film o un cartone tratto da questa storia!


6. LA LEGGENDA DELLA ROSA DI NATALE _ 1° ed. 1908

Selma Lagerlöf _Svedese_ 1858/1940


Antiche fiabe svedesi, quelle dei miti e delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche. Ma come nei suoi grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le passioni e le grandi domande morali. Indaga nell’animo umano.


7. RACCONTI DI NATALE _ 1°ed. raccolta 1902

L. M. Alcott _Americana_ 1832/1888

Ebbene si, “quella” di Piccole Donne ha scritto anche una serie di racconti di Natale. Qui troviamo amore, generosità, il vero spirito del Natale e l’atmosfera più ottocentesca che si può trovare.


BONUS + 1. LO SCHIACCIANOCI E IL RE DEI TOPI_ 1°ed. 1816

E.T.A. Hoffmann _Tedesco_ 1776/1822

Fritz e Marie, come tutti i bambini, aspettano con ansia i doni di Natale. Un amico di famiglia regala loro uno Schiaccianoci di legno. Sembra un oggetto innocuo, ma dentro i loro sogni si anima e diventa un personaggio inquietante, che li trascina in un mondo popolato di topi, fate, soldati, principi e principesse.


 

Come avrete capito dal nome di questo blog mi piace molto leggere testi inglesi e l'800, in abbinamento al Natale, è perfetto per i racconti. Davanti al camino ardente (o quello di Netflix) che invita alla lettura, con le luci dell'albero di Natale, il freddo o magari la pioggia... riscopriamo il calore degli affetti e della condivisione di questi momenti magici.

Spero vi sia piaciuto questo approfondimento sulle (anche nostre) tradizioni Vittoriane!

Veronica

 

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Dipinti in questo post:

Varie cartoline di Natale vittoriane, senza titolo di Frank Dadd, "Silent Night" di Viggo Johansen

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